top of page
alex-perez-pEgsWN0kwbQ-unsplash.jpg

Ricevi la newsletter settimanale coi nuovi post

Grazie, ci sentiamo via email!

𝑷𝒂𝒓𝒕𝒐𝒓𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒂 𝑻𝒆𝒓𝒓𝒂 🌍



Un racconto illustrato tratto da una storia vera :)


//



C’era una volta una ragazza che aveva espresso il desiderio di diventare Donna.


Un giorno questa ragazza decise di immergersi nella Natura per lasciarsi invadere dai misteri dell’Universo e dalla saggezza delle piante.





Quel giorno il Sole splendeva alto nel cielo.

La ragazza trovò una radura e si stese a terra a occhi chiusi, circondata da morbida erba verde e alti alberi antichi.


Dopo alcuni minuti, la ragazza iniziò a percepire sensazioni corporee molto intense.












Era come se il calore del Sole stesse invadendo il suo corpo e la solida presenza della Terra stesse attraversando la sua carne.


Il Sole era come una palla infuocata che le bruciava dentro, e la Terra era una massiccia montagna che entrava in ogni sua cellula.










Iniziò a sentirsi un tutt’uno con questi due elementi. Fuoco e Terra iniziarono a esplodere dentro di lei come una bomba atomica.


Era come se l’energia universale la stesse 𝒑𝒆𝒏𝒆𝒕𝒓𝒂𝒏𝒅𝒐.


Si sentiva andare a fuoco.


Si accese un esplosivo piacere nel suo ventre. La sua bocca si aprì per ansimare, il suo respiro si fece più veloce.







Ma la ragazza era spaventata da tutta questa energia.


Non sapeva come lasciarsi andare a tutta questa forza che attraversava il suo corpo, a tutto il calore e l’infinita presenza che gli elementi le mostravano.


Fu lì che iniziò a opporre resistenza. Il suo corpo si tese nervoso e il piacere iniziò a trasformarsi in un immenso e acutissimo 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆.


La ragazza iniziò a sentirsi 𝒊𝒏𝒄𝒊𝒏𝒕𝒂 di questo dolore.







La sua pancia iniziò a gonfiarsi.


I respiri di piacere si trasformarono in urla di sofferenza.

















La gola della ragazza, spaventata, si liberò in un urlo selvaggio e disperato che riecheggiò in tutta la radura.













Nel mentre, una voce saggia le sussurrava:


𝑹𝒆𝒔𝒑𝒊𝒓𝒂. 𝑺𝒊𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒍𝒃𝒆𝒓𝒊. 𝑷𝒖𝒐𝒊 𝒕𝒓𝒂𝒔𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒊𝒏 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆𝒛𝒛𝒂. 𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 è 𝒍’𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒉𝒂𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒕𝒐. 𝑺𝒐𝒍𝒐 𝒂𝒄𝒄𝒆𝒕𝒕𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒂, 𝒑𝒖𝒐𝒊 𝒔𝒆𝒅𝒆𝒓𝒕𝒊 𝒔𝒖𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒕𝒓𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝑫𝒐𝒏𝒏𝒂.”



Dopo un lasso di tempo che le sembrò un travaglio infinito, la ragazza ebbe finalmente il coraggio di aprire gli occhi.


Ancora dolorante e ansimante, decise di 𝒂𝒓𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒔𝒊 al processo e fidarsi di quello che la Natura aveva deciso di mostrarle quel giorno, stanca di combattere.


Si fermò per un attimo a osservare gli alberi attorno a sé. Alberi che affondavano le proprie radici nel terreno con sicurezza - anche se quel terreno era stato più volte contaminato, inquinato, deturpato. Alberi che ergendo fieri il proprio tronco avevano il potere di prendere lo sporco, lasciarlo scorrere senza esserne contaminati, e trasformarlo in ossigeno e nutrimento per tutto il bosco.





La ragazza respirò profondamente e si lasciò avviluppare completamente dalla saggezza degli alberi.


In un lampo capì la lezione che le stavano mostrando.


Capì che il suo dolore non era solo il suo, era quello di tante altre ragazze spaventate ma coraggiose - del passato, del presente e del futuro - che come lei desideravano diventare Donne.


Comprese che dal dolore che lei e tutte queste ragazze sentivano nel ventre poteva venire al mondo qualcosa di estremamente nuovo, bello e potente.






Capì che diventare Donna significava abbracciare il potere femminile, alchemico e rigenerativo di Gaia, e scoprirsi capace di contribuire al 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒐𝒓𝒊𝒓𝒆 una nuova Terra - proprio come ogni albero contribuisce al rigenerare costantemente la foresta e la Natura tutta.


Arrendendo il proprio corpo alla penetrante saggezza infuocata dell’Universo e lasciando questo dolore scorrere attraverso di lei, avrebbe potuto trasmutare la sofferenza in piacere e partorire così una nuova creazione.


La ragazza continuò a respirare e il dolore iniziò a trasformarsi di nuovo in piacere, stavolta un piacere calmo, disteso e sereno.






Infine, si sedette ai piedi di un albero, finalmente tranquilla.

Ora non aveva più paura. Era fiduciosa.


Era pronta a sedersi sul suo trono, conscia del potere e le responsabilità che ne sarebbero derivate.


L'iniziazione era avvenuta.


Ora si sentiva finalmente pronta a diventare una Donna.







//



Il significato simbolico del racconto


Questo racconto e le immagini che lo accompagnano sono state ispirate da un'esperienza psichedelica estremamente intenzionale e potente che ho fatto di recente insieme al mio compagno.


Il racconto e le immagini non si discostano granché da quella che ho vissuto nei fatti.


Gli psichedelici non fanno altro che guidarci nel nostro inconscio - personale e collettivo - perciò è spontaneo per me interpretare quello che ho vissuto durante un viaggio di questo tipo allo stesso modo in cui interpreterei un sogno.


In maniera simbolica, quindi.


Ognuno di voi che legge è libero di interpretare il racconto come preferisce e adattarlo alla propria esperienza e prospettiva, perché del resto questa è la magia dell'arte...


Ma mi fa piacere esplicitare qualche chiave di lettura, essendomi ispirata una mia esperienza personale.


//


Il tema principale di questo racconto è senza dubbio uno: 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒇𝒆𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒍𝒆.


La ragazza del racconto affronta una vera e propria "iniziazione mistica" a una qualità di energia femminile di un'ottava più alta rispetto a quella iniziale.


Non a caso la ragazza ha espresso un desiderio: diventare Donna.


Questo la mette faccia a faccia col dolore della ragazza che c'è in lei per imparare a trasformarlo in bellezza e saggezza e così metterlo a Servizio del mondo.


La ragazza a un certo punto, infatti, capisce che deve imparare ad 𝒂𝒓𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒔𝒊.

Arrendersi al dolore che prova e arrendersi al flusso della saggezza universale.

Questa è una delle qualità fondamentali di un'energia femminile purificata: gettare le armi, mollare le resistenze dell'ego.


Non si tratta di una qualità passiva - quello è il femminile all'ottava bassa.

All'ottava alta del femminile, la resa avviene per scelta.

È un voler danzare col flusso invece di remargli contro.

Viene vissuta come un'acquisizione di potere, non come una rinuncia sommessa.


È un'accettazione consapevole del fatto che solo attraverso la resa avviene la trasformazione, si genera nuova creazione.


Arrendersi significa lasciarsi 𝒑𝒆𝒏𝒆𝒕𝒓𝒂𝒓𝒆 dall'Amore cosmico.

Imparare a lasciarsi attraversare dalla forza prorompente di questa energia con la fiducia che lavorerà dentro di noi nella maniera più saggia.


Imparare a 𝒓𝒊𝒄𝒆𝒗𝒆𝒓𝒆 questa forza è spaventoso per l'ego, ma è la qualità principale dell'energia femminile.


Quando pensiamo all'Amore pensiamo sempre a qualcosa di gentile, morbido, accogliente.

Da una parte questo è reale, quando questo Amore si manifesta con qualità femminili.


Ma... L'Amore non è solo gentilezza e morbidezza.

L'Amore è Verità.


E a volte questa Verità si manifesta con qualità più maschili: un'energia infuocata, una spada ferma e decisa.


A tutti gli effetti, è una penetrazione cosmica, che genera un orgasmo cosmico.


Ma quando nel nostro corpo - come nel corpo della ragazza - ci sono blocchi e ostruzioni perché questa penetrazione e questo orgasmo possano avvenire (tutti noi siamo chiusi, bloccati, ostruiti energeticamente, per via di programmazioni e traumi anche proprio in ambito sessuale, e più in generale a causa della nostra collettiva disconnessione spirituale), invece di estasi percepiamo dolore.


Quell'energia infuocata incontra materiale oscuro da bruciare e purificare; la spada taglia con fermezza la coltre di nubi e confusione.


Imparare a ricevere questo tipo di Amore è una vera e propria purificazione interna, cosicché tutto quello che viene purificato possa essere restituito indietro.


Ed è affascinante che, a un certo punto, la ragazza senta l'istintivo bisogno di utilizzare la sua 𝒗𝒐𝒄𝒆 per assecondare il processo. Il dolore nel suo ventre e nel suo corpo ha bisogno di essere incanalato e alchemizzato attraverso il suono.


Un bellissimo - e di certo non casuale - riferimento all'immenso potere alchemico dell'incredibile strumento che ci è stato fornito per diritto di nascita nel nostro corpo.


Ed è proprio da questo momento che emerge un altro aspetto chiave del racconto: la capacità 𝒓𝒊-𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒂𝒕𝒊𝒗𝒂 del femminile - e quindi del corpo umano e della Terra in generale.


Qui la metafora con la Madre - e la Madre Terra - è forte.


La ragazza si lascia penetrare da questa forza cosmica, e in un certo qual modo viene "inseminata".

A un certo punto questa forza si concentra tutta nel suo ventre.

È proprio come se stesse partorendo e spurgando allo stesso tempo - dolore, energia, caos.

Distruzione e creazione allo stesso tempo.


(Tra l'altro, nel pratico è molto simile al processo alchemico che ogni donna affronta mensilmente quando arrivano le mestruazioni.)


Il "parto energetico" della ragazza è travagliato e le provoca dolore, ma allo stesso tempo è di per sé un processo alchemico. La sta preparando a generare qualcosa di nuovo.


La sta spingendo nella qualità più ricettiva del femminile, cosicché lei possa riscoprirsi gener-attrice.

Attraverso la resa, si scopre capace di creare. Di incanalare quell'energia - cosmica ma anche terrena, estatica ma anche dolorosa - attraverso la sua voce, la sua immaginazione, la sua intenzione.


La resa è un atto co-creativo, che le permette di contribuire all’evoluzione collettiva.


Così la ragazza capisce non c'è nulla di passivo nell'arrendersi alla forza cosmica, anzi è proprio questo che la rende una Donna capace di sedersi sul suo trono come una Regina e di esercitare il suo reale potere.


Attraverso questa esperienza, la ragazza scopre che il vero potere del trovarsi in un corpo di Donna risiede proprio nel permettere al cosmo di penetrare, incarnare e lavorare dentro tutto il suo corpo. E nel comprendere che il dolore che quel corpo si porta dietro non è invano.


La ragazza capisce che può imparare a trasformare questo dolore, proprio grazie all’aiuto di quell’energia cosmica a cui impara ad arrendersi, e così utilizzare il suo corpo proprio come uno 𝒔𝒕𝒓𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐.


Uno strumento alchemico, di purificazione, trasformazione e rigenerazione di energie vecchie in energie nuove. Uno strumento che incanala e radica il cosmo sulla Terra e rigenera la Terra attraverso la connessione col cosmo.


//


Oltre tutti i misticismi ed esoterismi in cui mi piace perdermi… Questo racconto è estremamente pratico.


Simboleggia, a mio avviso, la trasmutazione che l’energia femminile collettiva sta affrontando, anche e soprattutto attraverso i corpi femminili.


Noi donne stiamo, appunto, diventando donne.


Stiamo capendo cosa davvero è il nostro corpo è perché ci è stato dato.

Qual è la sua funzione sacra, e come utilizzare questa funzione.


Come incarnare la nostra energia femminile in maniera sana e non più distorta, lasciando andare tutte le corazze protettive e manipolative che la ragazza in noi aveva inevitabilmente finito a indossare.


Stiamo imparando a entrare in un’energia più ricettiva, per riscoprirci capaci di accogliere l’energia maschile invece che solamente metterla in atto - e qui si aprirebbe tutto un capitolo importantissimo sulla nostra relazione con gli uomini, e l’invito energetico (o meglio il calcio in culo) che stiamo ricevendo in proposito a livello evolutivo.


Perché il riuscire a incarnare appieno la nostra energia femminile passa non solo dall’essere disposte ad “arrenderci e lasciarci penetrare” dall’energia cosmica, ma anche dal risanare il nostro rapporto con l’energia maschile archetipica nel nostro inconscio e con quella terrena incarnata dagli uomini attorno a noi. E passa dal riscoprire che risanare tutto questo e imparare ad accogliere l'energia maschile è il nostro potere, non la nostra sconfitta. Questo è sicuramente un aspetto cruciale e delicato, ed è parte di ciò che ho appreso proprio durante l’esperienza che ha ispirato questo racconto, ma lascio l’approfondimento della tematica a considerazioni future.


Noi donne stiamo imparando ad ascoltare la chiamata di questa energia femminile, che ci ricorda disperatamente di tornare a casa e riatterrare nei nostri corpi per riabbracciare il loro sentire con innocenza, perché è proprio lì che troviamo tutte le risposte ai misteri dell’Universo, e non fuori.


Stiamo comprendendo quanto questi corpi non siano solo semplici strumenti di navigazione di questa esperienza, ma a tutti gli effetti strumenti di illuminazione e rigenerazione di questa esperienza.


E nel fare tutto questo, stiamo entrando sempre più a contatto col dolore che questi corpi umani si portano dietro, proprio a seguito dell’essere stati svergognati e non essere stati riconosciuti come strumenti sacri.


La nostra iniziazione da ragazze a Donne risiede, prima di ogni altra cosa, proprio in questo: nel saper prendere questo dolore annidato nel nostro corpo e non esserne più vittime.


Nell’imparare a farlo diventare il carburante per la nostra rinascita e la rinascita di tutto il mondo attorno a noi.


In definitiva, questo racconto parla del potere naturalmente generativo del corpo umano. Il suo reale e concreto potere di manifestazione. E in particolare, il ruolo specifico e peculiare che il corpo femminile svolge a livello energetico.


In generale, tutti manifestiamo e generiamo attorno a noi ciò che abita nel nostro inconscio...

E il nostro corpo è il nostro inconscio.


Ma in ottica più specifica femminile: l’utero è il luogo di gestazione, generazione e creazione per eccellenza - in senso terreno, e in senso cosmico. Il seme - che sia fisico o energetico - che quest’utero si apre a ricevere, si genera e manifesta nella realtà.


Diventare Donne - a livello energetico, non di età - significa comprendere profondamente questa verità e la responsabilità che ne deriva.


Significa comprendere la qualità ricettiva del nostro corpo e il suo naturale restituire fuori, rimettere in ricircolo, le energie che riceve.


Quando questo "circuito alchemico" diventa intenzionale... Lì ci scopriamo capaci di fare magie.


Capiamo che possiamo far diventare la nostra creazione intenzionale, iniziando a chiederci: da che energia voglio farmi penetrare, e come la posso incanalare, trasformare e restituire? Di cosa voglio farmi portatrice e generatrice? Che bambino voglio creare e partorire?


Da questa presa di consapevolezza sboccia anche quel naturale desiderio femminile di arrendersi al processo cosmico di penetrazione e purificazione che il nostro corpo - e il nostro utero - hanno bisogno di intraprendere.


Cosicché i nostri corpi possano essere illuminati da nuovi semi di coscienza e consapevolezza, e iniziare a generare e manifestare qualcosa di nuovo.


A tutti gli effetti, attraverso questo processo collettivo, stiamo partorendo, lentamente ma inesorabilmente, una nuova Terra.


Una tragicomica caotica figata esserci incarnate in un corpo di donne di questi tempi… Voi che ne dite? :)

Post recenti

Mostra tutti

Tutti i (veri) volti della gelosia.

La gelosia è un aspetto egoico molto sfaccettato che spesso entra in gioco in una relazione di coppia. All’ottava alta, ripulita dalle distorsioni, la gelosia si rivela essere un desiderio di sacralit

© 2023 Silvia Frattali - Privacy Policy - Termini & Condizioni

  • Instagram
  • YouTube
  • Telegram
  • TikTok
  • SoundCloud
  • Email
bottom of page